IL VITIGNO

Il vitigno Franconia è coltivato maggiormente in Trentino, e nel Friuli-Venezia Giulia. La provenienza risulta incerta e abbiamo due versioni differenti. La prima è in Croazia, dove si trova la città di Limberg, da cui uno dei suoi sinonimi (Limberger), e la seconda è in Germania, nella vallata superiore del Meno, zona chiamata in tedesco Franken, cioè Franconia, da cui il nome del vitigno, Blaufränkisch.
La prima ipotesi sembra avere maggiore credibilità. Infatti in Croazia ed in altre limitrofe, soprattutto in Austria, la coltivazione del vitigno Franconia è molto diffusa. Il Franconia In Trentino venne introdotto insieme ad altri vitigni a bacca rossa austriaci e tedeschi (Saint Laurent e Portoghese) alla fine del 1800 dall’Istituto Agrario di S. Michele nelle zone soggette a freddi invernali o con difficoltà di maturazione delle uve. Lo scopo era la produzione di un vino da consumo famigliare, colorato, robusto, serbevole e di media acidità.
Franconia è un vitigno tipico delle pianure, molto resistente alla fillossera e in generale alle malattie. Resiste bene ai climi rigidi. Dal punto di vista ampelografico, il Franconia ha grappoli grandi, di forma piramidale, alati dal peso di circa 300/350 g. Gli acini sono di dimensioni medio/grandi, di colore blu intenso con bucce spesse e fragranti e polpa semi-carnosa.
Il Franconia germoglia e matura abbastanza precocemente e predilige terreni ricchi di argilla, pianeggianti e alluvionali, come quelli del Friuli-venezia Giulia vicino alla costa. Allevato generalmente a spalliera, viene potato con il sistema Guyot. Dal punto di vista enologico, il Franconia è ottimo sia al taglio che alla in purezza. Dal Franconia otteniamo vini dal colore rubino intenso, con aromi di viola, fruttati di ciliegie e lamponi, a volte con note speziate. I vini del Franconia sono leggeri e dotati di freschezza, con un tannino leggero, di buona sapidità e si prestano al consumo in gioventù. Solo alcuni vini superiori possono sopportare un leggero affinamento in legno.

 

IL NOSTRO FRANCONIA ROSATO: ELEGIA

Per quanto riguarda l’utilizzo del Franconia, che coltiviamo nel vigneto di Bergamo, abbiamo scelto la produzione di un vino rosato: Elegia.

Nome: Elegia
Tipologia: i.g.t. franconia della bergamasca rosato
Vitigno: 100% franconia (imberghem)
Produzione: raccolta delle uve biologiche in cassetta; pressatura soffice, con macerazione brevissima e fermentazione a bassa temperatura. maturazione in acciaio per almeno 6 mesi e successivo
Affinamento in bottiglia per almeno 3 mesi.
Gradazione: 14%
Tipologia del terreno: marna
Metodo di allevamento: biologico
Sistema di allevamento: guyot
Produzione di uva per ha: 60 q/ha
Proprieta’ organolettiche: di colore rosa intenso con riflessi rubini e’ un vino che al naso regala sensazioni di fiori e frutti rossi che ritroviamo poi in bocca, note di fragola, ciliegia. di estrema finezza ed eleganza e sicuramente adatto a piatti di pesce e carni bianche, salumi e formaggi poco stagionati.
Temperatura di servizio: 10°

 

PERCHE’ ELEGIA?

Elegia. Il nome del nostro Franconia rosato trae ispirazione dall’elegia latina, al cui centro vi erano i sentimenti e la campagna, luogo ideale in cui far vivere i racconti e l’amore puro, scardinato dai canoni classici. Albio Tibullo basa la sua creazione letteraria proprio sull’amore e la pace campestre, temi che non riesce in alcun modo a scindere. Agli amori contrastati e deludenti, che generano sofferenza, fa da contraltare quello pieno ed appagante della natura e della campagna, che lui sogna come sfondo e cornice ad una vita serena, senza scosse, lontana dai clamori della città e dalla brama di ricchezza, causa prima di ogni malessere, riscaldata da pochi ma sicuri affetti. Amore e natura sono alla base della nostra realtà.

 

RICETTA IN ABBINAMENTO: RISOTTO AL PESCE BIANCO

Tempo di preparazione: 20 minuti
Cottura 30 minuti
Difficoltà Media

Ingredienti per 4 persone
360 gr di riso vialone nano
350 gr di polpa di pesce (sogliola, baccalà dissalato, rombo, palombo, coda di rospo)
1 lt di brodo di pesce (che potete preparare con gli scarti dei pesci utilizzati per la ricetta o a vostro piacere)
100 g. di carota
100 cl di vino rosato elegia
Prezzemolo tritato
50 g di prezzemolo tritato
50 cl di Olio extravergine d’oliva
50 gr di burro
Mezzo limone
30 gr di scalogno o cipolla bianca
1 spicchio di aglio (facoltativo)
sale e pepe

Preparazione:

Iniziate pulendo il pesce e tagliandolo a tocchetti. Saltate il tutto in una padella antiaderente con 20cl di olio e uno spicchio d’aglio. Una volta pronti metteteli da parte, togliendo l’aglio.
Preparate il brodo. Poi fate sudare lo scalogno in 30cl di olio a fuoco molto basso, bagnando con un po’ di brodo per abbassare la temperatura. Alzate la fiamma, aggiungete il riso e mescolate. Dopo un paio di minuti versate il franconia rosato e sfumate a fuoco vivo. Proseguite la cottura aggiungendo, di tanto in tanto, il brodo bollente e continuando a mescolare, mantenendo la densità desiderata. Aggiustate di sale e, trascorsi 15 minuti, togliete la pentola dal fuoco. Successivamente aggiungete i dadini di pesce, il burro, il prezzemolo, il succo di mezzo limone e il pepe. Mantecate dolcemente per un paio di minuti. Fate riposare per un ulteriore minuto e infine servite.

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